lunedì 25 marzo 2013

Responsabili associativi denunciano dinanzi a Christopher Ross le violazioni dei diritti umani nei campi di Tindouf

Responsabili associativi denunciano dinanzi a Christopher Ross le violazioni dei diritti umani nei campi di Tindouf
25/03/2013
 
 

Difensori dei diritti dell'uomo hanno espresso, in occasione di una riunione sabato a Laayoune con l'inviato personale del segretario generale delle Nazioni Unite per il Sahara, Christopher Ross, la loro condanna delle violazioni gravi dei diritti dell'uomo subite da sequestrati nei campi di Tindouf.

Il Polisario continua a perpetrare violazioni gravi dei diritti dell'uomo nei campi di Tindouf, sul suolo algerino, hanno affermato alla stampa al termine della riunione con il sig. Ross, che era arrivato venerdì sera a Laayoune, nel quadro di una visita nel regno.

 Gli attori associativi segnalano che il movimento separatista continua a infliggere ogni specie di tortura ai sequestrati nei campi di Tindouf, aggiungendo che nel momento in cui i sahrawi che vivono nelle province sud del regno usufruiscono della libertà e di una vita degna, i sequestrati nei campi di Tindouf vivono nell'umiliazione e l'oppressione.

 Mentre il regno ha presentato il piano d'autonomia delle province del sud, come proposta realistica e seria che ha fatto l'unanimità della Comunità internazionale che è stata accolta favorevolmente dalla popolazione locale, il Polisario si accampa sulla stessa posizione da tre decenni e non ha fatto alcun passo che permetterebbe alle Nazioni Unite di trovare una soluzione definitiva a questo conflitto artificiale, ritengono i responsabili associativi.

 Hanno chiamato la Comunità internazionale a mettere un termine a queste violazioni, a delucidare la sorte dei dispersi in questi campi ed aumentare il blocco imposto ai sequestrati affinché possano ricongiungere la madre patria e vivere nella dignità, al fianco dei loro fratelli delle province sud del Marocco.

 Hanno chiesto, in occasione della riunione con Christopher Ross, di trovare urgentemente una soluzione al conflitto artificiale attorno al Sahara e porre fine alla situazione drammatica nella quale si trovano i sequestrati nei campi di Tindouf.

 Nel quadro di sua visita al regno, l'inviato dell'ONU aveva effettuato, a Rabat, riunioni con molti responsabili, fra cui il capo del governo, il ministro degli esteri e della cooperazione, i presidenti delle camere dei rappresentanti e dei consulenti, il presidente del consiglio reale consultivo degli affari sahariani (Corcas) ed i rappresentanti dei partiti politici originari delle province del sud.

 Fonti:

Il portale politico del Sahara occidentale:
 www.corcas.com
 Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
 Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com
Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com
Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com

mercoledì 20 marzo 2013

Scambi delle visite familiari: Dieci membri della tribù Rguibat-Labeihat decidono di installarsi definitivamente a Smara

 
 
 
 
 
 
 
Scambi delle visite familiari: Dieci membri della tribù Rguibat-Labeihat decidono di installarsi definitivamente a Smara
19/03/2013

 
 
Dieci membri di una famiglia che appartiene alla tribù Rguibat-Labeihat, fra i beneficiari dell'operazione di scambio delle visite familiari, hanno deciso di installarsi definitivamente nella città di Smara e di non tornare nei campi Tindouf.


Si tratta della signora Salka Mohamed El Madani (46 anni), sua figlia Azouha Mohamed Mbarek (23 anni), suo figlio Dadah (21 anni), Ben Akhoualha (18 anni), Ali (17 anni), Souad (12 anni), Benta (10 anni) e Ghalia (5 anni) ed i suoi due nipoti.

Erano arrivati a Smara il 7 marzo la corrente, nel quadro del quarto viaggio dell'operazione di scambio delle visite sorvegliata dall'alto commissariato ai profughi tra le province del sud ed i campi di Tindouf, nel sud algerino.



una foto che rappresenta i campi di tinduf




La libera scelta di queste persone di restare alla madre patria fra le loro viene a ribadire la volontà sincera dei Marocchini sequestrati nei campi di Tindouf di mettere un termine al calvario vissuto in questi campi, situati sul territorio algerino e nei quali il Polisario non cessa di perpetrare gravi violazioni dei diritti dell'uomo, che sono state constatate da molte organizzazioni internazionali di difesa dei diritti umani, e che vanno dalla tortura e dall'eliminazione alla deviazione dell'aiuto umanitario destinato alle popolazioni dei campi, che sono state constatate da molte organizzazioni internazionali di difesa dei diritti umani, e che vanno dalla tortura e dall'eliminazione alla deviazione dell'aiuto umanitario destinato alle popolazioni dei campi




Il miracolato di Tindouf - memorie di un prigioniero di guerra





Fonti:
 Il portale politico del Sahara occidentale:
 www.corcas.com

Il portale del Sahara occidentale:
www.sahara-online.net
 Il portale della cultura hassani:
www.sahara-culture.com
Il portale dello sviluppo economico nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-developpement.com
Il portale dello sviluppo sociale nelle regione del sahara occidentale:
www.sahara-social.com
Il portale delle città del sahara occidentale:
www.sahara-villes.com